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INCONTRO NATALIZIO 2019

Un altro anno di successi

L’annuale incontro conviviale pre natalizio della Fondazione “Giorgio Castelli” è un po’ come il buon vino. Più il tempo passa e più migliora. Nato come momento per ricordare Giorgio con gli amici di sempre, piano piano si è trasformato in un evento che, oltre a mantenere inalterato il principio che l’ha ispirato, ha celebrato e continua a celebrare lo straordinario percorso di una realtà che è riuscita a amalgamare la parte emozionale, quella tecnica e quella di dare visibilità ai successi che, puntualmente, riesce ad inanellare nell’arco dei dodici mesi. Il tutto tenendo fede a tre parole d’ordine che rappresentano le fondamenta di un progetto che, ad oggi, ha permesso la qualificazione nell’uso delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di oltre quindicimila operatori laici, con più di quattrocento defibrillatori donati ad Associazioni sportive, scuole, oratori. Gratuità, professionalità e passione. Si, perché dal giorno della sua fondazione, l’opera di formazione destinata agli operatori non sanitari è sempre stata svolta a titolo completamente gratuito, traendo le risorse per sopravvivere dal 5×1000, dalle donazioni e dall’intervento, tanto costante quanto discreto di Vincenzo, Rita, Valerio e Alessio. Professionalità che cresce sempre di più, con una squadra di istruttori, molti dei quali operatori sanitari di primissimo livello, dotata di esperienza, competenza e metodologia didattica tra le più avanzate del settore. Passione perché tutti, a cominciare da Enzo e Rita, non si risparmiano nel diffondere un messaggio di vita e di speranza con l’obiettivo che quello che è accaduto al loro Giorgio non accada ai figli, fratelli, amici e compagni di tanti altri. Un impegno di vita che non è passato inosservato neanche ai livelli più alti del nostro Paese. L’onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, consegnata a Vincenzo Castelli da Sergio Mattarella, non rappresenta, come Enzo ha tenuto a ribadire fin dal primo momento, il riconoscimento alla persona del medico e dell’uomo, per quanto straordinario sia il suo impegno e la sua professionalità, ma il sigillo al lavoro di un gruppo che non si è risparmiato in tutti questi anni per diffondere la cultura dell’emergenza a tutti i livelli della nostra comunità nazionale. Uno scenario, quindi, che accoglie un evento come quello di cui parliamo, in un contesto di amicizia, di stima, di affetto e di grande partecipazione. Per gli incontri della Fondazione sono passati politici dai nomi illustri, campioni del calcio come Vincent Candela e Giancarlo “Picchio” De Sisti, dirigenti del calibro di Giancarlo Abete, ex presidente della FIGC, attori come Buzzanca, Perrone, Lallo Circosta, medici sportivi di chiara fama come Mario Brozzi, medico di Roma e Milan e Pino Capua, riferimento dell’antidoping italiano. Ma anche gente comune, di quella che non sentiremo mai nominare sui telegiornali ma che, grazie anche al loro impegno nella vita di tutti i giorni, sta dando un contributo fondamentale a far si che i capricci di un cuore impazzito si risolvano in un brutto spavento e non in una terribile tragedia. Tanti amici, vecchi e nuovi, che anche quest’anno hanno affollato la splendida location di “Rinaldo all’acquedotto” per vivere insieme attimi di serenità, di allegria e di commozione. E anche stavolta, tanti i volti noti al grande pubblico che hanno voluto testimoniare il loro affetto con la loro presenza. Nell’evento, magistralmente condotto da Isabella Di Chio, volto del TG3 che tutti ricordiamo per i reportage da Amatrice nei giorni del terremoto, si sono alternati sul palco Annalisa Minetti che ha portato la sua testimonianza di affetto nei confronti della Fondazione, Lallo Circosta, con gli amici Fabio Avaro e Enzo Casertano, in scena nei prossimi giorni al Teatro Manzoni con il loro divertentissimo “I tre moschettieri”, la soprano Elisabetta Basirico che, con tanto di tenore e musicista al seguito, ha emozionato i presenti con arie tratte dal repertorio classico e da quello popolare, oltre al riconoscimento dovuto al gruppo degli istruttori della Fondazione “Giorgio Castelli”, capitanati dalla simpatica esuberanza del Direttore della Formazione Carlos Zapata. Una serata tra le più belle organizzate sino ad oggi, dal giorno in cui un ragazzo di sedici anni ha regalato al cielo la sua vita perché tanti altri potessero continuare a viverla accanto ai loro cari. Tanti sorrisi, tanti abbracci, qualche lacrima. Perché essere gli eroi dei nostri giorni, come li ha definiti il Capo dello Stato, significa riuscire anche ad andare oltre la sofferenza, coscienti di essere parte di un progetto per la vita.

Buon Natale.