VINCENZO CASTELLI E LA FONDAZIONE INTITOLATA A GIORGIO
Gli eroi dei nostri giorni
Oggi il volontariato salirà al Quirinale per ricevere dalle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il riconoscimento che l’intera comunità nazionale dedica a chi ha fatto della sua vita un dono per gli altri. Per molti di noi tutto questo ha un nome e un cognome: Vincenzo Castelli. Un medico, un uomo di scienza, ma soprattutto un padre a cui il destino ha riservato in sorte di sopravvivere a suo figlio Giorgio, calciatore adolescente, che in un pomeriggio del Febbraio 2006 ha lasciato la propria vita sulla terra dello stadio di Tor Sapienza che, anni dopo, prenderà proprio il suo nome.
Un dolore per Vincenzo, ma anche per Rita, Valerio e Alessio che si è trasformato in una straordinaria opera di solidarietà, di amore, di presenza sociale e, nell’accezione più alta del termine, politica.
La Fondazione che porta il nome di Giorgio Castelli ha tante mani e tanti cervelli che lavorano perché quello che è accaduto a Giorgio non accada ad altri figli, ad altri fratelli e amici. Tante mani e tanti cervelli, ma un solo cuore, quello di una famiglia che da oltre tredici anni si dedica a trasferire agli altri quelle nozioni, ma soprattutto quello spirito di compassione verso chi si trova in condizioni di essere soccorso in un momento in cui la presenza di chi sa cosa fare e come farlo, può significare la differenza tra la vita e la morte.
E, tutto questo, letteralmente, vissuto sempre come un dono. Potremmo parlare di numeri, straordinari anch’essi, di esecutori formati, di defibrillatori donati, di scuole, oratori, paesi interi messi in sicurezza, ma quello che, secondo chi scrive, è straordinario, è la forza del messaggio che la Fondazione continua a trasmettere con sempre rinnovata freschezza ed energia, il messaggio che l’altro è al centro delle tue attenzioni, che la vita va spesa per salvarne tante altre, che la morte e il distacco possono avere un senso se producono il frutto dell’amore, tanto più profondo quanto dedicato a chi, potenzialmente, neanche si conosce, ma che potrebbe trovarsi vicino a te su un campo di calcio, un banco di scuola, il cortile di un oratorio, il sedile di una metropolitana.
Con questi pensieri e con la presenza di Giorgio nel cuore, oggi Vincenzo e Rita Castelli saliranno al Colle, con le altre persone che come loro, stanno donando quello che hanno di più caro, per il bene della comunità in cui vivono e operano. Sono gli Eroi di questo tempo che ha sempre più bisogno, citando Giovanni Battista Montini, di avere sempre meno maestri e sempre più testimoni. Insieme a Vincenzo, Rita, Valerio e Alessio, idealmente, entreranno nel Palazzo del Quirinale tutti gli istruttori, i collaboratori e gli oltre quindicimila esecutori BLSD che in questi anni hanno contribuito alla costruzione di questa opera unica nel suo genere. E, siamo sicuri che nel palazzo che fu dei papi, tra colonne barocche e arazzi rinascimentali, sarà presente anche un giovane calciatore che, sorridendo, ci aspetterà quando, a Dio piacendo, lo raggiungeremo per giocare a calcio insieme a lui nella grande Festa dell’Eternità.
Testimoni di un modo di vivere e di spendere l’esistenza per costruire un mondo migliore. Testimoni di Speranza.
Marco Giustinelli