+39 06 244 020 37 info@gc6.org

BLSD E COVID-19

QUALCHE RIFLESSIONE SUL PERIODO DI LOCKDOWN

Ricercando sul web, come ormai da anni facciamo abitualmente, i casi di morte cardiaca improvvisa avvenuti nello svolgimento dell’attività sportiva ci ha colpito il fatto che nei mesi di marzo ed aprile 2020, i mesi dello ‘stiamo a casa’, sono stati segnalati solo 2 decessi, uno nel mese di marzo (Varese) ed uno nel mese di aprile (Anzio). In entrambi i casi i deceduti stavano praticando footing. Analizzando i dati raccolti nell’ultimo decennio (2010-2019) avevamo riscontrato 230 decessi, in media 23, avvenuti complessivamente nei mesi di marzo ed aprile dei rispettivi anni e verificatisi nello svolgimento di varie tipologie di sport. Non essendo presente in gran parte dei Paesi un registro che raccolga le circostanze nel corso delle quali si verificano le morti cardiache improvvise ed analizzandone le cause, l’interrogazione del web rimane il mezzo, imperfetto, per ottenere informazioni al riguardo. I dati da noi raccolti in questi anni sono stati forniti alla FIFA che tramite la propria struttura sanitaria F-MARC (FIFA Medical Assessment and Research Centre) li ha inseriti nel data-base che recepisce ed indaga i decessi avvenuti nel mondo del calcio in ambito mondiale. Quanto sopra conferma la possibilità che l’attività sportiva, in soggetti affetti da patologie cardio-vascolari note o misconosciute, possa costituire l’innesco della morte cardiaca improvvisa. L’attività sportiva resta presidio fondamentale per prevenire molte patologie che ci affliggono, ma va praticata accertando prioritariamente il proprio stato di salute ed in ambienti adeguati a gestire tempestivamente eventuali emergenze (manovre di rianimazione cardio-polmonare e presenza del defibrillatore). Inoltre, la recente (19/4) morte del calciatore della Lokomotiv Mosca, Innokentiy Samokhvalov, avvenuta durante un allenamento al proprio domicilio (causa lockdownper la pandemia da coronavirus) pone l’attenzione sulla necessità di riprendere prudentemente le attività motorie dopo la prolungata inattività, in modo particolare per gli sportivi amatoriali. I primi dati raccolti dopo la fine dell’isolamento (dal 4/5) confermano tali considerazioni: sono infatti diverse le segnalazioni di decessi in corso di attività sportiva avvenuti in questa fase che richiede molta prudenza.

Direzione scientifica Fondazione Giorgio Castelli onlus