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A Via Tiburtina la prima delle sessioni di formazione dedicate a tecnici e dirigenti delle squadre afferenti alla lega Nazionale Dilettanti FIGC del Lazio, sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e sull’uso del Defibrillatore.

La Fondazione GiorgIo Castelli torna nella casa del Calcio regionale, per portare il suo messaggio di speranza e di cultura dell’emergenza a tecnici e dirigenti del mondo dilettantistico laziale. Un vero e proprio amarcord quello degli istruttori della Fondazione perché, proprio sui campi di calcio della Lega Nazionale Dilettanti, ha avuto inizio il percorso che ha visto, dopo quasi diciassette anni di attività, formarsi decine di migliaia di operatori, per la maggior parte laici (cioè non provenienti dal mondo sanitario), consegnare centinaia di defibrillatori, cardioproteggere centri sportivi, scuole, parrocchie, aree archeologiche e intere comunità come il paese di Scanno in Abbruzzo. Un percorso nato dalla tragedia della perdita di un figlio su un campo di calcio di Tor Sapienza, che ha portato, negli anni, a salvare decine di vite umane e, soprattutto, a promuovere quella cultura dell’emergenza la cui spinta ha condotto all’approvazione della Legge che rende obbligatoria la presenza, in tutti gli impianti sportivi, di un apparecchio defibrillatore semiautomatico e, ovviamente, la formazione di esecutori qualificati in grado di intervenire tempestivamente e in modo efficace nei casi in cui si paventasse un arresto cardiaco in campo o tra le persone presenti sul luogo.

E proprio in questo contesto che il Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti FIGC ha chiesto al Presidente della Fondazione, il dottor Vincenzo Castelli, padre di Giorgio, di organizzare un corso di formazione specifico per allenatori e dirigenti delle oltre 700 società del Lazio. La sede del corso è stata la location, a Via Tiburtina a Roma, che ospita gli uffici del Comitato e la Sala Conferenze dove, appunto, si è tenuta la sessione di addestramento per i primi ventuno operatori sportivi che hanno appreso, dai volontari della Fondazione Giorgio Castelli, le tecniche di intervento da adottare in presenza di un soggetto in arresto cardiaco e l’uso del defibrillatore, indispensabili per restituire alla vita chi, in quel momento, si trova in uno stato di fragilità tale che solo la defibrillazione precoce può offrire una possibilità di salvezza che, in ambito sportivo, presenta le maggiori probabilità di successo, con un trend positivo di oltre il 60% dei casi presi in esame.

Un momento di formazione che ha riscosso il consueto successo tra i partecipanti e che si annuncia come il primo di una serie di attività, volute dai vertici del CR Lazio, il Presidente Melchiorre Zarelli e il Vicepresidente Vicario Vincenzo Calzolari, e che vedrà coinvolti nelle prossime settimane altre decine di operatori sportivi del mondo del calcio regionale.

Autore Prof. Marco Giustinelli – Ufficio Stampa