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Applicate le linee guida della Legge 116 del 2021 che prevede il coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi delle Scuole Primarie nell’apprendimento delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare.

“Intervenire in caso di emergenza per salvare una vita, non può essere una eccezionalità, ma deve rappresentare lo standard in una comunità che fa dei valori della solidarietà, del rispetto per l’altro e della tutela della salute le basi del proprio vivere insieme.” Sono le parole di Vincenzo Castelli, il medico che da anni, attraverso la Fondazione di volontariato che porta il nome del figlio sedicenne Giorgio, scomparso nel 2006 per un arresto cardiaco su un campo di calcio della periferia romana, dedica la sua vita alla diffusione della cultura dell’emergenza, agli interventi indispensabili per restituire alla vita a chi ormai la vita l’ha già persa a causa di un cuore che smette improvvisamente di battere.

“E’ fondamentale che lo Stato si adoperi per diffondere la presenza degli apparecchi defibrillatori nel maggior numero di ambiti possibili – continua Castelli – e, grazie al cielo si sta andando in quella direzione anche con i recenti interventi legislativi, ma riveste altrettanta importanza la presenza, intorno a chi vive questi momenti drammatici, non solo di testimoni, ma di una comunità attiva, coraggiosa, in grado di intervenire nel migliore dei modi, con conoscenza e competenza, per aumentare significativamente le speranze di salvezza del malcapitato.”

E, in questa ottica, Castelli e i suoi Istruttori volontari hanno incontrato, nell’ambito delle linee guida proposte dalla Legge 116 del 2021, in tema di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce, i giovanissimi alunni delle classi terze medie della Scuola “Lodovico Pavoni” di Roma. Organizzato dalla Prof.ssa Fabiola Meleo, il corso, articolato in due sessioni, ha coinvolto le ragazze e i ragazzi dell’Istituto, in una parte teorica, dove sono stati illustrati i criteri su come riconoscere un arresto cardiaco, su come allertare correttamente i soccorsi e su come effettuare il primo intervento in attesa di un adulto in grado di defibrillare la vittima e, successivamente, dell’arriva degli operatori del 118. E’ seguita la fase pratica, dove simulare su un apposito manichino l’intervento vero e proprio.

Anche il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Marilena Pera, si è cimentata nelle operazioni di rianimazione, con i ragazzi presenti che hanno scandito, con il battito delle mani, il ritmo del massaggio cardiaco effettuato dalla Preside.

Settanta giovanissimi nuovi operatori bls, in grado di contribuire a salvare una vita e, soprattutto, di essere portatori tra i  loro coetanei di una cultura del coinvolgimento e della solidarietà, per sentirsi costruttori di un modello di comportamenti che bandisca il disimpegno e il “girarsi dall’altra parte”.

E’ un modo do concepire la scuola, sin dall’ inizio, come il luogo della condivisione, non solo dei saperi, ma anche, e soprattutto, di tutto quelle cose in grado di rendere una persona, sin dall’inizio della propria esperienza sociale, un cittadino attivo, cosciente, aperto al sostegno di chi lo circonda.

Un mondo dove l’altro non è estraneo o visto solo come un fattore economico, ma come un altro “noi stesso” da sostenere, aiutare e con cui condividere il nostro impegno e la nostra solidarietà. E questo il messaggio e la missione della Fondazione “Giorgio Castelli” Onlus. Nata da un dolore immenso per regalare sorrisi, condivisione, Vita.

Prof. Marco Giustinelli – Addetto Stampa